Citando Henri David Thoreau, Edward Abbey vedeva nel confine
"questo paese dimenticato dove uomini e donne vivono con, attraverso e per
la terra, in comunità di auto-aiuto in uno spirito di indipendenza, magnanimità
e fiducia[1]".
In questo caso, durante il suo soggiorno in Alaska negli
anni '80, Abbey deplorava di non aver incontrato quel confine, ma una regione
trasformata in una "baraccopoli high-tech".
Stava denunciando quelli che, una volta che i primi
occupanti indigeni sono stati eliminati, confinati o rinchiusi, ingrassasi a
spese della natura selvatica, abbandonata allo sfruttamento industriale:
"la maggioranza che sembra, o almeno la maggioranza forte e potente, è qui
per il profitto. Per i soldi."
Oggi, la "scuola dell'ecologia positiva" brandita
da alcuni politici "rumorosi e potenti" è supportata dall'immagine di
una natura controllata e spettacolare, sfruttata e sviluppata. Questo paradigma
impone una visione materialistica e utilitaristica della natura, sottoposta a
sfruttamento industriale high-tech, con il pretesto di interessi economici.
modo che orde di turisti ad alta
tecnologia possano goderne in tutta sicurezza, senza eccessivi sforzi, ma
spendendo molto a vantaggio degli operatori dell'economia turistica regionale.
Nella seconda metà del XIX secolo si è sviluppata in Francia
e in Italia l'"antropologia positivista". Questa scienza ha basato il
suo approccio sulle misure antropometriche e sui racconti degli esploratori dei
secoli precedenti. Un ingranaggio nella fabbrica dell'Essere inferiore, serviva
come garanzia scientifica per gli zoo umani, che gli fornivano esemplari, e per
le espansioni coloniali.
Nello stesso spirito, l'antropologia positivista italiana
identificava nella popolazione del Mezzogiorno gli stimmi (pigrizia,
criminalità, mancanza di industria e quindi mancanza di intelligenza....)
che la sua controparte francese ha individuato tra le popolazioni indigene
dell'Africa, delle Americhe e dell'Australia.
Ha portato alla stigmatizzazione dei meridionali e
all'inasprimento della "questione meridionale" che era stata
evidenziata dall'unificazione del paese negli anni Sessanta del XIX secolo.
Come l'Umanità era estranea all'antropologia positivista, la
Natura e l'esperienza dell'uomo alla natura sono escluse dall'"ecologia
positiva". Tutta la complessità relativa all'Umano e al Vivente è stata, è
tuttovia ignorata a favore di apriori e conclusioni semplicistici.
In Italia, a Torino, esiste ormai
da alcuni anni un museo[2] che
evidenzia l'errore scientifico dell'antropologia positivista.
L'ecologia positiva e i suoi sostenitori, che sono eredi
dell'impasse scientifica che è stato chiusa da un secolo, potranno anche avere
diritto al loro museo entro una o due generazioni.
All'inizio del XX secolo Aldo Leopold, un forestale ed
ecologista americano, osservò e analizzò i pericoli per la natura e la fauna
selvatica derivanti dalle pratiche agricole e industriali dell'epoca. Pose le
basi seguita dalla protezione delle aree naturali, cui seguì la creazione di
parchi nazionali negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Ha contribuito
all'emergere di un paradigma scientifico che riconosce la complessità della
vita.
Foto Guy Taliercio
Ora comprendiamo che la protezione della natura e delle popoli
indigene nel loro ambiente di vita integrale sono sono strettamente connesse, e che sono essenziale anche per la
nostra stessa sopravvivenza. È il caso, ad esempio, delle popolazioni indigene nelle
Americhe, il cui futuro è strettamente legato a quello del loro ambiente naturale..
Resilienza,
Resistenza, Restanza nel Cilento italiano e altrove !
In tutto il mondo, i popoli indigeni rivendicano i loro
diritti, li prendono quando possono, si organizzano per vivere nell'ambiente in
cui sono nati, dove vivevano i loro antenati, con la loro lingua, i loro riti,
costruendo una modernità che non è loro imposta da imperativi economici
predatori o da politiche imbecilli.
Altrove si sceglie semplicemente di stare lì insieme.
Tutta questa gente vive ai confini di Abbey e Thoreau.: "questo paese dimenticato dove uomini e donne vivono
con, attraverso e per la terra, in comunità di auto-aiuto in uno spirito di
indipendenza, magnanimità e fiducia"
Nel mondo complesso, per le minoranze, i confini non sono
più linee di demarcazione, ma spazi dove si parlano almeno due lingue, dove non
è escluso chi è venuto e chi è partito, e dove chi vuole unirsi a loro è il
benvenuto.
Sono così tanti i confini che alla fine formeranno isole,
arcipelaghi e, infine, continenti.
Guy Taliercio
Traduzione Guy Taliercio - François-Marie Périer
[1] Edward Abbey è stato uno scrittore
e ambientalista statunitense del XX secolo. HD Thoreau
è stato un filosofo, scrittore e poeta statunitense del XIXe
secolo.
[2] Museo di
antropologia criminale Cesare Lombroso – Torino "Il nuovo allestimento
vuole fornire al visitore gli strumenti concettuali per comprendere come e
perché questo personnaggio così controverso formulò la teoria dell'atavismo
criminale e quali furono gli errori di metoido scientifico che lo portarono a
fondare una scienza poi risultata errata." http://museolombroso.unito.it/index.php/it/museo/intro
- consultato il 23/04/2019 alle 15h28.